1960 – 1969

Nei vari archivi storici del novecento appaiono vari carteggi di Paulo in uno di questi :

Il carteggio dal carattere amicale completamente indirizzato a Fernanda Ojetti,non presenta generalmente datazioni;talvolta è possibile risalire alla cronologia dei documenti attraverso il timbro postale, ma ovviamente solo nei casi specifici di buste e cartoline. In una lettera si parla dell’apprezzamento della signora Fernanda per un quadro del pittore che rappresenta Bono Fiorentino, un antenato da parte materna. Ancora Ghiglia si compiace che alla signora Ojetti sia piaciuto un suo disegno che raffigura un fruttivendolo e, forte di questo successo, le chiede di poterla ritrarre. Per rendere la lettera ancora più gradita, il pittore allega un suo disegno in regalo (il disegno, del quale non viene indicato il soggetto, non é contenuto nel carteggio). L’ultima testimonianza risale agli anni ’60: si tratta di una cartolina che riporta sul frontespizio un’opera di Ghiglia e testimonia un’esposizione del pittore a Firenze, presso la Galleria d’arte Spinetti tra il 21 maggio ed il 1 giugno 1960. Nella stessa cartolina Paulo Ghiglia comunica la sua permanenza a Milano, dove lavora ad alcuni ritratti.

1960200*, ROMA edizioni Corso,aprile:Paulo Ghiglia nella vita e nell’arte di Francesco Pestellini, presentazione di Indro Montanelli, monografia dell’artista.

Indro Montanelli: il suo testo :“Nato fuori del tempo( ma chi non lo è di noi che oggi si veleggia sui cinquanta ?)Paulo reca intatti nella pittura e nella vita i gusti, gli amori e gli umori di quello suo: E’ un fiorentino di sangue livornese. Per sua disgrazia e per fortuna nostra le “ evasioni” non gli sono riuscite. Nel bel mezzo di ogni nuova esperienza, una libecciata lo infilava d’ala e lo riportava a casa. Sono rimasto un po’ sorpreso leggendo nelle pagine del Pestellini che Ghiglia il ritratto se l’è conquistato con studio, fiaschi e pazienza. M’ero convinto, vedendogliene fare qualcuno,che lo avesse nel sangue. Ma forse la bravura d’un artista consiste proprio in questo: nel far apparire come un regalo della grazia ciò che invece fu una scelta difficile e una faticosa conquista. Prima che un singolare pittore ,Ghiglia è un personaggio singolare. Rumoroso e aggressivo, con quel ciuffo sugli occhi, egli drizza il cavalletto col piglio con cui gli artiglieri postano il cannone, e non affronta il modello, lo assale. All’origine della sua forza espressiva c’è una curiosità divorante e un inesausto interesse per quello che egli è sempre sembrato il più ispiratore e esaltante dei paesaggi:l’anima umana. Ci si rigira, bisogna riconoscerlo, da maestro, ma senza punta discrezione. Mentre gli ritrae, Ghiglia sottopone i suoi “pazienti” a interrogatori di terzo grado, li spoglia, li fruga,li incalza, arrogandosi tutti i diritti di sindacato. Non è mai contento. Non dà e non si dà pace finche non ha capito i più riposti perché di quella piega amara agli angoli della bocca o di quel lampo di riso negli occhi. Non rispetta i pudori Travolge le reticenze e le resistenze. Chiunque se lo porti in casa, si prepari ad arrenderglisi senza condizioni e a restare senza rimedio alla sua mercè.Ha tanto “mestiere” che chiunque altro, al posto suo, forse avrebbe trovato più comodo e conveniente viver solo di quello. Ghiglia non se ne fida, anzi ne diffida.Mugugna da mane a sera contro le difficoltà della vita d’artista,ma tiene in grande sospetto la facilità.Se avesse impiegato a fare tutto il tempo che ha dedicato a disfare,non ci sarebbe museo o pinacoteca abbastanza capace per contenere tutte le sue opere. Poteva diventare un “ peintre à femmes”, un ritrattista alla moda. Il sangue livornese glielo ha impedito.In esso c’è sempre stato qualcosa di allergico alla mondanità, al rotocalco, alla pubblicità al “neon”. Se una regina avesse fatto di lui un pittore aulico e di corte, Ghiglia sarebbe finito come Bertoldo, malato d’idropisia e di malinconia.E’ troppo sano per diventare un “maledetto” che un “ benedetto”.Non è neanche merito suo. E’ stato il destino che, impedendogli di diventare una “vedetta”, ha salvato in Paulo Ghiglia l’artista.

Tralasciando il testo di Francesco Pestellini (più di cento pagine)ecco l’elenco delle riproduzioni che vanno dagli anni venti fino al 1959:in ordine di pubblicazione: un ritratto del padre Oscar a carboncino,il ritratto a matita dello stesso Pestellini,il ritratto del Maestro Brugnoli,quello di Toscanini,una panchina di Parigi,il medico romano in quadro del 1942,Paulo da ragazzo che ritrae la madre,già pubblicato nel 1933;il fratellino Benedetto alla fine degli anni 20,due personaggi:il modello,un signore prestatosi alla posa e il carbonaio; rocce della Verna,un interno con madre e bimbo al focolare,ancora il famoso quadro della prima quadriennale romana, due dipinti di ragazze della Verna ancora degli anni venti,il ciabattino..l’amico Ugo , la “pazza” della Verna,il dipinto della stalla.. quello della mostra di Atene ,due ragazze in posa ancora degli anni venti,la pastora,lavoratrice di paglia; quasi tutti dipinti e disegni del periodo verniano. Le riproduzioni di disegni parigini,con la Coupole,un autoritratto dedicato a Petrolini,ancora figure parigine,due autoritratti e quattro esterni con figure a Parigi,il ritratto a matita di Petrolini.Iniziano i ritratti di signore,della marchesa Sili,due pastelli dei figli, ritratto al sole,due del bosco della verna, ancora un dipinto verniano e un disegno con figure in interno.Le scimmie con cinque disegni,il ritratto di Barsanti,Giuliana con cappello,interno con Giuliana e i figli.Il ritratto della signora Einaudi,ancora due ritratti romani,la principessa Ruspoli,l’industriale Palmieri di Grosseto,ancora due ritratti in interno,la Signora Guidi, Federico Fellini,Aldo Fabrizi, due signore,l’industriale Alberto Lenzi ,l’amico Pio Sili,la madre di Indro Montanelli,ancora due ritratti di signore,Massimo Bedarida, il presidente Gronchi,due signore. Un disegno di Firenze,i dipinti dei maestri Innocenzi e Escobar,seguono disegni e dipinti della sua famiglia. Isa Miranda con undici disegni e cinque dipinti. Ancora cinque dipinti eseguiti a Castiglione della Pescaia e un autoritratto.

(25)1960, Firenze, 21 maggio- 1 giugno,Galleria Spinetti, mostra personale

Firenze201*, Galleria d’arte Spinetti, dal 21 maggio al 1 giugno 1960. – Firenze : Arti Grafiche Il Torchio, 1960. – 1 foglio vol. (Biglietto d’invito)

Il catalogo del Pestellini è uscito ,continua il periodo buono con i ritratti in Italia e all’estero, arrivano gli americani per ritratti in studio a Roma con la richiesta di qualche cliente, uno in particolare,di volare a Los Angeles per “altri ritratti”.

Firenze202*,1960, La signoria delle arti, settembre , articolo di Titti Bianco:“Paulo Ghiglia,pittore dai mille volti”:

Il servizio illustrato che “La Signoria delle Arti”dedica in questo numero a Paulo Ghiglia, vuole essere un omaggio al grande artista che,come dice il suo illustre presentatore Francesco Pestellini,ha conquistato faticosamente il suo luminoso posto nella vita dell’arte. Nel mese di maggio la Galleria Spinetti ha allestito una importantissima mostra di Paulo Ghiglia, raccogliendo nei suoi locali un grande numero di estimatori del pittore toscano. Di questo artista che, se vogliamo usare una frase fatta, è figlio d’arte,si sono scritti innumerevoli testi e tutti i più notevoli critici si sono occupati di lui. Impulsivo e irrequieto come le libecciate, Ghiglia è stato portato dal suo stesso temperamento a cercare sempre in nuovi orizzonti la “sua verità”, e non l’ha trovata nelle cose o nei paesaggi, ma nelle creature, negli uomini,nelle donne,nei fanciulli. I suoi personaggi sono protagonisti di un attimo di vita, dalla dolcezza di una maternità, del dramma della morte, della malinconia di un’attesa che scendono sulla fronte e si specchiano nello sguardo delle sue mirabili figure. Non c’è segreto in queste figure che si abbandonano alla mano del Maestro con il carico dei loro sentimenti che Paulo Ghiglia imprigiona sulle tele con una sinfonia cromatica ed una lievità di disegno perfetto, legato ad un tocco di sospensione che è il phatos stesso del quadro.Ogni essere umano ha la sua storia,piccola o grande che sia,e questa storia ve la racconta Paulo Ghiglia con la fusione dei colori,con gli accostamenti dei toni e soprattutto con la sua profonda umanità della sua arte che degnamente si accosta all’etica della vita.

Fra le riproduzioni: un dipinto del 59,il bevitore, dedicato a Pestellini, eseguito a Castiglione ; più di un ritratto di Isa Miranda,un ritratto di Giuliana,il famoso “bambino che dorme” della 1 quadriennale;due ritratti di giovani nobili:Fulceri dei duchi di Camerino e la contessina Visentini,l’urlo di dio del 1959 ,oggi in mio possesso.

1960 ,Roma, ottobre, l’onorevole Giuseppe Togni risponde con lettera dalla camera dei deputati a Paulo , ringraziandolo del catalogo,presentato da Montanelli e ben scritto da Pestellini,ricevuto dove gli chiede un appuntamento per fissare per un ritratto anche per la moglie.

(26) 1960 Roma,dicembre (?) Galleria il Camino, mostra personale P.Ghiglia,

1960 Roma,Galleria il Camino,servizio Orizzonte cinematografico

1961203* Roma EDI –annuario degli artisti. È presente con indirizzo : pittore, via Amatrice, 50 .Roma

All’interno del annuario, che proviene dalla famiglia Ghiglia,ho trovato una “divertente cartolina”, raffigurante piazza Santa Maria Novella a Firenze,inviata da un parente di Giuliana che risponde a una precedente cartolina o lettera ricevuta dalla stessa:

Alla Gentile (!!)Signora Giuliana Ghiglia, via Scandriglia 15 Roma. ” Cara Giuliana, non è proprio così: io salutai (Paulo) secondo il mio sistema! Ma non ritirai per niente la mano!!Fu lui, semmai,(Paulo) a ritirare la mano! Quanto ai suoi forti guadagni americani non dubito affatto!ma dubito solo della sua “generosità” Neppure un, (a questo punto una freccia che dal basso va verso l’alto della cartolina per indicare il proseguio del discorso) caffeino ci volle offrire!!Questa è la verita..vera!Salutoni Albertino,Firenze,2 ottobre 1962. Eancora in alto a sinistra:A Milano ,quando gli telefonai (all’albergo Terminus) Paulo mi salutò freddamente,ciò avvenne prima che partisse per l’America. Anche sulla parte illustrata nel punto dovè ubicata la vasca puntualizza:Digli (a Paulo) che qui voleva vederlo Borgiotti (e Pagani)

1961204*, MILANO; Bramante Editrice, Dieci anni tra quadri e scene, di E. Piceni , ritratto di Somarè del 1940

27/1961,FIRENZE,Saletta Gonnelli,Mostra personale ,febbraio

1961205**Firenze, galleria Gonnelli, 11-28 febbraio ,scelta di opere di P G,catalogo mostra. Il catalogo della Galleria Gonnelli è praticamente la monografia del Pestellini dell’anno prima ,con nuova copertina personalizzata per l’occasione.

1961206**Scelta di opere del pittore Paulo Ghiglia : Saletta Gonnelli,Firenze,11-28 febbraio 1961.L’invito:un pieghevole illustrato con illustrazioni.

1961 Il Film girato da UNITALIA dei ritratti della Miranda è già uscito da tempo negli Stati Uniti

1961(1-USA*).Winnipeg, Manitoba, Winnipeg free press ,20 novembre I ritratti di Isa Miranda.

1961,Mostra pittura nazionale Premio Città di Marsala, mostra itinerante I Ritratti della Signora Homar: Ghiglia. Tamburi ed altri

1961208*Catalogo:i ritratti di Sedy Homar,presentazione di Ugo Moretti

1962 Roma,Rai,servizio sulla mostra ritratti Signora Homar

1962,(2-USA*)Canada,3.gennaio,The Brandon Sun, un articolo su Paulo Ghiglia,i ritratti di Isa Miranda.

1962, Roma, ritratto a Silvana Pampanini, un bel dipinto di 2 mt x 1,40,e vari studi preparatori dello stesso. una dedica di Paulo su uno studio.”A Silvana,come l’orizzonte a levante di mattina alle sei, nel mese di agosto”

1962210*Roma. Hotel Hilton,settembre, esposizione“I ritratti della signora Homar”,P.Ghiglia ed altri,di Ugo Moretti.1962*, I ritratti della Signora Homar ,catalogo con testo di Ugo Moretti.” ..fa chiara ed elegante la solitudine. Altrimenti come potrebbe essere così distesa,sorridente, benigna,la Signora Homar nel ritratto di Ghiglia, perfettamente imperiale “

1962211** Torino, annuario A.M Comanducci , pag 836

1962212* ROMA, Strenna dei Romanisti, pag 132 dipinto di P.Ghiglia della seconda metà degli anni 30 ,la partita di carte di Petrolini,il titolo del quadro:una partita a carte con Ettore Petrolini,da sinistra,Barsanti,Petrolini,Ghiglia ,Raduano,Mariotti,Lina Cavalieri, Giosi.

1962213**,Pensiero e arte, volume 18,pagina 36Trattasi, invece, di un incidente accaduto a Follonica, nei pressi di Livorno in occasione della inaugurazione della Mostra Nazionale di Pittura « Golfo del Sole ». L’autorità di P. S. ha fatto rimuovere un quadro del pittore Paolo Ghiglia « Nudo …

Paulo in America

1962(3-USA*)- Stati uniti, LOOK, 3 luglio, 1962 servizio su John Clark Gable ,ritratto di P.G ,pag 4 -22.“ The Story of John Clark Gable” in copertina,4 pagina: Clue n.1: When he sat for his first portrait,he was done in oils by Paulo Ghiglia of Rome.Pag 22 ;John Clark sits cheerfully for his portrait, an oil painting by Paulo Ghiglia,la foto del piccolo John Clark Gable mentre gioca con un pennello e il pittore Paulo Ghiglia si diverte a guardarlo,in primo piano il ritratto già eseguito: pag 22 nel testo: When John Clark sat for his portrait recently, it was not for the local baby photographer.Insted,he was in oil by Ghiglia of Rome, portrait painter to Italian nobility and Popoe XXIII,

L’attore Clark Gable nato nel 1901 si era sposato per la quinta volta con Kay Spreckels la quale darà alla luce suo figlio John, che Gable però, non vide mai nascere. Muore il 16 novembre del 1960.

1962,(4-USA*) Seattle, Stati Uniti, newspaper archive di Catholic Northwest Progress ,dicembre 1962

Ritratto al papa ITALIAN ARTIST PAOLO GHIGLIA puts some touches on a painting he is executing of Pope John XXIII. Well- known for his work in the past, GHIGLIA has painted many celebrities, including politicians, theatrical people and nobles”

Ritratto al papa L’ARTISTA ITALIANO PAOLO GHIGLIA mette dei tocchi in un quadro che sta eseguendo il papa Giovanni XXIII. Conosciuto per il suo lavoro in passato, GHIGLIA ha dipinto molte celebrità, tra cui politici, teatrali e nobili”

1963,(4-USA*) California,Indipendent, 26 marzo, Pasadena

Paulo Ghiglia Paintings,Inspire Gathering,By RUTH EILLHEIMER.Oil paintings by the renowned Italian portrait;artist Paulo Ghiglia of Rome,have Inspired the gathering,planned for Sunday afternoon.by Mr. and ‘ Mrs.Charles E. Stephens of SanPasqual Street. Mr. Ghiglia painted the hosts’ son, Gerald,recently, and this. portraittogether with a collectionof other recent paintings,many of them ofSouthland celebrities, will beshown.The affair, a champagnetea, is set between the hoursof 2 and 5 and will be attendedby approximately 350 guests, Including members

Pitture di Paulo Ghiglia, Incontro di Inspirazione,
Di RUTH EILLHEIMER,Dipinti ad olio dal rinomato ritrattista italiano; Artista Paulo Ghiglia di Roma, hanno ispirato l’incontro, previsto per domenica pomeriggio, dal signor e dalla signora Charles Harvey E. Stephens di San Pasqual Street. Il signor Ghiglia ha dipinto recentemente il figlio dei padroni di casa, Gerald, e questo insieme a una collezione di altri dipinti recenti, molti dei quali delle celebrità del Sudafrica, si svolgeranno. La mostra, un champagne, è fissato tra le ore 2 e 5 e saranno partecipato circa 350 ospiti, compresi i membri

1963,(5-USA*)California,Star-ews,16,marzo,Pasadena.Servizio su Paulo

Mike Connolly, note da Hollywood..Loretta Young Is.having her portrait painted by Paul Ghiglia, who just painted Pope John’s. In Bel-Air, Rhonda Fleming.

Mike Connolly, nota da Hollywood…Loretta Young Is.having il suo ritratto dipinto da Paul Ghiglia, che ha appena dipinto Papa John. A Bel-Air, Rhonda Fleming.

1963,(6-USA*),California,Indipendent,28marzo, Pasadena, P.G

1963,(7-USA*)California, Star News, 1 aprile, Pasadena,P.G

1963,(7-bisUSA*),The Los Angeles Times,2 aprile P.G

1963,(8-USA*) California,Star News, 2 maggio,Pasadena,P.G

1963,(9-USA*)California,Indipendent,Starnews, 19 maggio,P.G

1963 10-usa*),California,Indipendent,Starnews,9.gosto,P.G

1963214** Bari, Pensiero ed Arte, vol 19, (Isa Miranda)

i colori la rendevano entusiasta,cosi che mentre per parte sua il celebre pittore Fiorentino Paulo Ghiglia dedicava tutta una serie di suoi quadri alla gentile creatura,ritraendola nei “ 100 volti di Isa Miranda”,il mirabile pennello del pittore….Desideriamo solo mettere in rilievo come nella sua prima mostra, della quale si sono occupati « Momento sera » Catalogo della Personale di Isa Miranda – Galleria Vinciana – novembre 1958

1964,(11-USA*)California,Pasadena,INDIPENDENT,2 gennaio.P-G

1964,(12-USA*)California Pasadena,Indipendent–StarNews 15 marzo:Hear Dulce Odriozola Is portrait sitting . … She’* moine the Paolo Ghiglia Club-…..Ci sono altre testimonianze del suo percorso in California.


1962-1964Lettere di Paulo a Giuliana dagli Stati Uniti

Da qualche parte ho letto di una sua mostra a New York alla biblioteca Kennedy(?).In una lettera spedita alla moglie durante il suo soggiorno negli U.S.A ne parla,trascrivo quello che “riesco” a leggere dalla lettera di Paulo a Giuliana,mi sembra un po’ contrariato..in quanto la moglie è poco propensa ad andare a New York in aereo:” Cara Giuliana—appena finito l’ultimo quadro e sperò presto, andrò a New York per vedere l’effetto dei miei ritratti,se farò breccia ti farò venire a forza..poi, se mi andrà, ti porterò anche a Los Angeles, se avrò molte richieste lavorerò, altrimenti vagheremo per le americhe insieme. Ora basta di fare il comodo tuo e la “bastian contraria” appena fatti tanti milioni da buttar via,torneremo a Roma e alla Verna,per sempre.

“ Cara Giuliana ,oggi ho ricevuto 4 tue lettere,tutte insieme,e con buone notizie!complimenti per la vendita del quadro che ricordo benissimo, era un capolavoro!credo che quello te ne porterà altre di vendite “per il desiderio di avere i tuoi quadri” hai fatto bene a fare quella mostra!

Giuliana dipingeva ,niente male,pastelli su carta, composizioni floreali soprattutto.

“ ho riguardato i miei quadri, gli ho visti e sentiti più belli, il mio pensiero è cambiato in positivo con le tue lettere “

“ cara Giuliana, ieri sono stato a Los Angeles ha vedere una mostra di Bonnard esposta in un nuovo museo, meraviglioso pittore!lirico,che aggiunge insieme a Matisse qualcosa continuando l’impressionismo. Si sente l’affinità profonda di idee con Matisse, ma Bonnard è più poeta,meno decorativo,colore,luce,luce,luce,con stile modernità e poesia, sembrano quadri tuoi.”

“ voglio sbrigare più lavoro possibile, voglio tornare in Italia, in agosto il sottoscritto torna a ROMA !!!!”

Riceve una lettera da Pio Sili, il proprietario dello studio di via Vittoria ,dove ritira la posta per conto di Paulo ,scoprendo che lo studio è in disordine, Paulo gli risponde: ” Caro Pio, la tua lettera mi fa respirare aria fresca del mattino come essere in collina, ossigeno puro!!,racconta all’amico che stà pagando le tasse ,che li non si scherza, si guadagna molto ma le tasse sono severe .” devo finire ancora qualche ritratto e poi ,finalmente tornare a casa, forte come un leone dal mio Pio. Pare che un suo figlio abbia fatto dormire un suo amico e che questo se ne sia un po’ approfittato. Racconta ancora che in America potrebbe restare per sempre ,il suo lavoro è apprezzato e la sua Manager gli procura ritratti tutti i giorni

Paulo scrive una lettera a sua moglie con una “ramanzina” da trasferire al figlio :il finale “questo è sempre il problema,caro figlio,il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, non fare entrare più nessuno nello studio ..altrimenti lo perdo. Saluti, Paulo.

Al rientro in Italia dal 1964-1966 circa costruisce la sua casa alla Verna.

1965214* Contemporarte,catalogo della Galleria,Sergio Denti,antico amico di Paulo,lo vuole nella sua “scuderia” e con lui partecipa a molte mostre collettive e qualche personale fino al 1970 circa,in molte città d’Italia.

1966,Capri.Ho ritrovato dipinti che illustrano gli “scogli” di Capri e anche il “ Monte Santangelo di Ischia, per cui è li in quel periodo.

29/1967 Firenze, maggio,galleria Gonnelli, mostra P G , servizio fotografico Locchi.

30/Roma, mostra alla Galleria San Marco , via del Babuino 61,dal 23 al 31 ottobre

1967215* Roma –catalogo della mostra ,Galleria San Marco , via del Babuino 61,dal 23 al 31 ottobre .Testo di Francesco Pestellini,ampio e piacevole(aiutato dalla conoscenza approfondita di Paulo).In copertina del catalogo un autoritratto del 1960,Castiglione della Pescaia del 1966,un autoritratto del 1939,una ultima cena del 1958,con particolari della stessa,una bella natura morta di mt 2×1, del 1939/1940 fatta ancora a Roma o a Firenze nello studio di Piazza Donatello.

1967 Roma . RAI”.mostra alla San Marco di P.Ghiglia “- servizio RAI 01.11.67

1967(?)216* Firenze galleria Mario Bellini I grandi Maestri del nostro tempo, catalogo.

1967217* Firenze galleria Mario Mazzoni ,catalogo d’asta con quadri di P.G

1967218*Livorno,catalogo degli ARTISTI LIVORNESI di Luciano Bonetti

1967219*GENTE,27 dicembre,pag 42-44 Rosanna Schiaffino ritratto di P.Ghiglia servizio di Renato Barneschi:

Il servizio “non posso vivere senza un figlio” racconta delle rinunce recenti, quasi quotidiane, di non poter partecipare a film che le vengono proposti: In questi mesi sta sottoponendo a delicate cure per evitare la terza interruzione di gravidanza, spiega al giornalista, ma non rinuncia alle pose a Paulo Ghiglia che, in foto nel servizio, la raffigura come “la Vergine” per un programma televisivo già confermato dall’attrice dove interpreterà la Madonna, gravidanza permettendo. Due foto nel servizio ; la Schiaffino sotto il grande bozzetto a carboncino, nella seconda foto con Paulo e la stessa Schiaffino con lo stesso abito del ritratto guarda l’obbiettivo soddisfatta del bozzetto .

31/1967,Firenze,NOVEMBRE, mostra alla Galleria Michelangelo

32/1968,ROMA,febbraio,mostra alla galleria IL VARO

1968220* Roma –catalogo e invito della mostra 20 febbraio- 5 marzo,alla Galleria il Varo,Roma, via laurina 13. testo di Ugo Moretti

Sia l’invito che il catalogo non riportano l’anno della mostra ma di sicuro è del 1968. Il testo di Ugo Moretti:

L’arte è un lavoro duro,continuo, una fede misteriosa, una passione tiranna che si nutre di ogni energia, pensiero e sentimento dell’uomo. Per Paulo Ghiglia, pittore fiorentino è qualcosa di più : è la vita stessa ereditata e trasmessa in ogni attimo,respiro, occasione. Figlio del grande Oscar, amico e sodale di Modigliani e di Lorenzo Viani con i quali formò la triade indipendente e anarchica della pittura toscana del primo scorcio di secolo, Paulo non ha cercato ne incontrato nella sua lunga e operosa esistenza compagni di sodalizio. Troppo libero e irrequieto, aspro di carattere, fortemente legato agli affetti familiari, ha vissuto e vive distante dai gruppi, le correnti ,le mode. Permeato da una tradizione rigorosamente figurativa, indipendente dalle necessità dialettiche e insensibile alle crisi formali, egli dipinge solo le persone e gli eventi che toccano la sua sensibilità in maniera diretta e avvincente. I movimenti e le inquietudine dei giovani,le nuove correnti che modificano il costume e i rapporti tra gli uomini, trovano in Ghiglia un osservatore attentissimo che però non limita il suo fuoco emotivo a certi e più vistosi particolari, ma lo estende anche a coloro che vivono ai margini, oltre il cerchio della pubblicità, la gente comune, povera e faticatora,umile e tenace,la gente del lavoro.

Ghiglia ha sempre sostenuto che l’arte e la libertà sono due sorelle inscindibili. La prima senza la seconda vieta accademia e servile rappresentazione, ma se alla libertà non si accompagna l’arte, perde il suo più alto significato morale. Per cercare una sua libertà, dopo le esperienze parigine e romane, Ghiglia, saturo di una lunga esperienza americana, trovò una terra per lui ideale.La Verna, dove lo spirito francescano si mantiene intatto e la natura risponde all’uomo con immancabile generosità. Per il silenzio l’azzurro,il vento che le circonda,le foreste sembrano immense e deserte . Ma gli alberi hanno un loro linguaggio, che è compreso da chi li ama. Una popolazione taciturna, contadina, antica e bellissima come la montagna che la nutre,vive fra i boschi, i torrenti, le colline, i casolari sono sparsi, distanti tra loro, ma gli incontri sono frequenti, amichevoli, quasi rituali.

Ghiglia ha dipinto i suoi primi ritratti tra le contadine della Verna, modelle solenni e robuste,che hanno dato alla sua pittura un timbro inconfondibile di razza italiana. Infatti la pittura di Ghiglia è perfettamente italiana, non solo per le sue origini culturali, ma perché soprattutto egli imprime alle sue figure, sia nel taglio che nella pasta,uno stile schietto e carnale che fa riconoscere per italiani i suoi personaggi , siano contadini ,pastori ,popolane o aristocratiche,signore borghesi, attrici, professionisti e artisti.

La pittura di Ghiglia è irruenta ma altrettanto curata. L’immediatezza con cui coglie un tratto del volto,un gesto un atteggiamento,la fresca fedeltà dei suoi colori, sono frutto di un lavoro lunghissimo, di una ricerca continua.

Ogni volta che affronta un soggetto, sia nuovo o consueto, prova l’emozione della prima volta che prese il pennello e impastò i colori. Questa coscienza di Ghiglia si riscontra nella passione con cui si sofferma sui particolari, la vigilanza alla quale sottopone la minima pennellata, ogni tratto di carboncino.

Come ogni artista, che ha raggiunto la piena maturità ha un carattere subito riconoscibile al quale piega i soggetti dei suoi quadri senza tuttavia forzarne la realtà oggettiva. E’ voce comune che Ghiglia, per la sua tendenza alla bellezza, abbellisca i modelli. Niente di meno esatto.

La realtà è invece che Ghiglia dipinge di preferenza persone belle, o comunque volti che hanno un carattere preciso. Non ama le deformità, le laidezze, i mostri che formano il campo espressivo di molti artisti. Ghiglia non ha complessi, è sano, e soprattutto sa riconoscere nei tratti delle creature quella luce che ognuno possiede,in maggiore e minore misura, che si chiama bellezza.I larghi, ariosi paesaggi della Verna dipinti da Ghiglia formano un patrimonio originale della pittura italiana contemporanea che in questo campo ga veduto quasi estinguersi la gloriosa tradizione del sette e ottocento, dai vedutisti ai macchiaoli.

Tuttavia la sua arte si esprime compiutamente nelle grandi composizioni a soggetto. Strettamente legato da affetti ancestrali al popolo. Ghiglia ama i quadri corali dove un sentimento comune presiede le maestose assemblee dei contadini, dove ogni parola è misurata e ogni gesto essenziale. Leggere su questi volti la fatica della giornata,la coscienza del proprio destino,la speranza e l’orgoglio dell’uomo nella sua non corrotta personalità, nel colloquio col Cristo.

Anche i grandi drammi muovono Ghiglia alla comprensione del dolore umano:Le donne dei naufraghi, la cui attesa non ha più illusione, e tuttavia rimangono dinanzi al mare che ha distrutto le loro famiglie, e si chiude dinanzi alle loro lacrime implacabilmente, E’ un lungo discorso accorato, fatale, che Ghiglia rivolge all’umanità, attraverso questi volti disperati, immobili sulla tela, urlanti nell’infinito. Un discorso gonfio di pietà e di coraggio, un messaggio cristiano di consolazione.

Per queste opere Ghiglia si isola e si alza sulla sua generazione che ha dimenticato quelle verità fondamentali dell’esistenza drammatica dell’uomo che sono la vita, la gioia,la morte, il dolore, sostituendole con sinonimi d’impegno collettivo che privano l’individuo della suà personalità anche quando lo spingono verso ideali nobili e fruttuosi.

1968,Roma, Radar servizio della mostra, 13 marzo, alla Galleria il Varo

1968221*,Roma,Cesare Voli “ Epigrammi e favole” illustrazione copertina P.G “ Scimmia”

1968.Roma-profilid’artista:P.Ghiglia servizio Caleidoscopio Ciak

1968222* “I Divini del pennello”:il boom del ritratto. di Enrico Nassi. fotocopia trattaDaun quotidiano,ancora “sconosciuta” la testata ”alle pagine 56 / 58 della stessa, un grande servizio su Annigoni e Paulo Ghiglia, con riproduzioni: L’argomento è il ritratto, gli artisti citati sono anche Sciltian, De Chirico e De Scolari.

1968223**,Roma,XX fiera di Margutta, organizzata dal assessorato alla cultura di Roma, partecipa alla mostra

1967-1968224**Livorno,ARTE LABRONICA,Luciano Bonetti,20 anni di attività degli artisti Livornesi:aneddoti ricordi, mostre ed altro:

All’”Astor caffè”: E Paulo Ghiglia, quando passava da Livorno, non si dimenticava di far visita al “ sor Bardi” e magari litigare con qualche cliente.

Dal Miniati:Quanti artisti celebri o falliti sono passati dal suo studio in mezzo secolo? Forse un giorno qualcuno scriverà la storia di questo studio con le memorabili battute del Michelozzi e di Paulo Ghiglia.

Ghiglia e Michelozzi: Quando Paulo Ghiglia incontrava Michelozzi da Miniati lo salutava calorosamente..” buon giorno Giacchettozzi! Come stai Minestrozzi! Alla faccia di Bicchierozzi!, Sempre così. Un giorno Michelozzi esplose” possibile che non ti riesca di fare un discorso normale! Tutti discorsi inutili: come la tua pittura!”Segui un lancio di oggetti, una usciata tremenda e Paulo andò via. Ma dopo mezz’ora era li di nuovo: “buon..giorno Fagiolozzi” e ricominciavano le battaglie…

1968225*,MADRID,SEMANA ,26 ottobre “ritratto a Virna Lisi”

La rivista spagnola SEMANA pubblica un bel servizio ” estos son nuestro retratos preferidos” di attrici,nobildonne e altre donne importanti italiane. La Lollobrigida, presenta un suo ritratto di quelli a lei eseguiti nel 1955, anche se l’articolo erroneamente indica il 1964;la Principessa Pignatelli dall’interno della sua residenza mostra ,sopra il camino, il suo ritratto eseguito da Hugo Caballero ; Daniela Bianchi,appoggiata sul divano di casa mostra,sorridente,presenta il suo ritratto del pittore Giuseppe Bianchi;Donna Vittoria Leone,moglie del Presidente, mostra la tela dipinta da Iris Martens ;Virna Lisi appare di lato al dipinto che guarda l’obbiettivo del fotografo..mentre Paulo,presente ,riguarda ,soddisfatto,il lavoro finito da poco. Sulle quattro Celebrità presenti nel servizio, a parte Virna Lisi, perlomeno tre delle altre: La Lollobrigida ,la Pignatelli e la Bianchi erano già state immortalate precedentemente anche da Paulo.

Dal 28 dicembre 1968 fino alla meta gennaio del 69 a Firenze alla“Casa di Dante”226* il gruppo Labronico presenta la sua XXXII mostra :i Postmacchiaoli, con bei servizi in presentazione sul catalogo della stessa.Nell’articolo di Mario Borgiotti parlando dei grandi pittori postmacchiaoli” e della accogliente Firenze : ..E parecchi di essi , da Fattori a Nomellini, dai Ghiglia ai Tommasi,hanno trovato in Firenze una seconda città educatrice, maestra di cultura e di civiltà artistica, nella quale vivere e lavorare con chiarezza d’intenti e soprattutto con grande coerenza di fede pittorica..

1969227*Firenze “i Caffè Fiorentini di Licia Casadei Matteotti, pag 19.

” Di rado, abbiamo anche il piacere di veder tornare fra noi un fiorentino che, purtroppo, ci ha abbandonato per Roma :Paulo Ghiglia.Sembra un personaggio della Bohème, quando arriva col suo pastrano nero e una svolazzante sciarpa bianca. Sotto la camicia, di preferenza bianca, sempre aperta,un fazzoletto scuro,messo dentro, cela il collo robusto .Ha nel volto l’espressione prepotente del maschio che non ammette un rifiuto; ma se si guardano quei suoi occhi mobilissimi che sembrano due diamanti neri,ci si accorge che nascondono una grande bontà; ti cercano l’anima per poterla trasfondere nei tuoi lineamenti. E i suoi ritratti,le sue figure popolari o aristocratiche sono meravigliose specialmente nella vivacità degli occhi che mandano sprazzi di luce. Anima,anima, anima,vitalità e forza sono la espressione della sua pittura come quella del suo linguaggio a frasi brevi, rapide,taglienti,ora dolci, ora brusche e spesso anche brutali. Ma non offende:la sua brutalità è vita.”

33/1969,Firenze,gennaio,Galleria Gonnelli,mostra personale. FOTO LOCCHI ,servizio mostra

1969228*:15.01,Gallerie Contemporarte.Catalogo delle opere in vendita con la presentazione di Piero Bargellini. Opere:diBacosi,Breddo,A.Bueno,Ciucci,Fantuzzi,Fazzini,Filippini,Ghiglia,Midollini,Montanarini,Omiccioli,Polykratis,Rosai,L.Schifano,Treccani,Venturi,Villoresi,Vulcanescu.

Le note critiche di Vittoria Corti : Paulo Ghiglia è fatto per piacere a chi vive nel chiuso della metropoli e si sente condannato ad una esistenza artificiale,contro natura e sogna ( mentre subisce l’aridità di rapporti convenzionali e ripete nelle giornate un lavoro gregario,che non lo realizza) aria libera,un mondo vergine e passioni audaci.Ghiglia può aprire nelle pareti di questi condannati vasti orizzonti,boschi, praterie, può offrire immagini femminili in armonia con questa natura intatta

34/1969* Livorno,Bottega d’Arte,aprile ,personale di Paulo,

1969229*Livorno,Bottega d’Arte,aprile il 12 aprile 1969, Il Telegrafo ”Ghiglia il pittore della Jet-society” servizio di Luciano Bonetti :“ ho messo in posa gli artisti di Hollywood ma anche gente di strada, i pescatori di castiglione della Pescaia,mi piace tornare a Livorno e ritrovarmi fra la mia gente, gli amici.”

Il testo di BonettiLivorno, via Ricasoli, Astor Caffè, 1948, è in corso un dibattito fra astrattisti e neorealisti organizzato dal Movimento Culturale Livornese, la guerra è da poco passata, la città è sempre piena di macerie, si riprende pian piano a vivere normalmente ed anche nel campo Culturale c’è un risveglio .Presentò l‘oratore(il pittore Chevrier, se la memoria non mi tradisce) e il dibattito ha inizio.Ho accanto Voltolino Fontani, pittore ventisettenne. Improvvisamente entra nella sala un “capellone”con un gran cappotto e una grande sciarpa: ha in mano un nodoso bastone; ascolta qualche istante, brontola un po’, poi da una tremenda bastonata ad un innocente tavolo gridando “ andate tutti in galera!” e se ne va .Così conobbi Paulo Ghiglia,il pittore che in questi giorni espone alla Bottega d’Arte di Livorno,in via Indipendenza;e posso dire che conobbi subito il “vero” Ghiglia;irruento come i suoi pennelli,spontaneo,cordiale,generoso,anticonformista, ribelle,libero. Un personaggio,senza dubbio,oltre che un artista,che ti avvince al primo incontro, carico di simpatia, che dice pane al pane e vino al vino, che non usa eufemismi,che non lascia le frasi a metà.

Famiglia di artisti, quella di Ghiglia, il padre Oscar, pittore illustre amico di Modigliani, un fratello musicista che dirige orchestre e compone musiche per film, un altro fratello (precocemente scomparso)pittore delicato e sensibile,la moglie(Giuliana Folena)ottima pianista e pittrice, un figlio chitarrista ormai celebre( si Chiama Oscar come il nonno) che è stato allievo di Segovia e che suona nei maggiori teatri, alla radio e alla TV( si esibirà a Livorno fra pochi mesi). E tutti precoci, sempre pronti a bruciar le tappe per arrivare al vertice. Paulo Ghiglia ,era già noto prima della guerra: gia faceva ritratti a personalità e qualche volta sfaceva questi ritratti sulla testa del cliente. Molti anni or sono -prima della guerra ripeto- ebbe una ordinazione da un pezzo grosso che però, durante le sedute, non voleva stare fermo. Paulo lo richiamò più di una volta,poi,esasperato, sfasciò il quadro esternando un lungo elenco di aggettivi che non ritengo opportuno trascrivere. E perse il lavoro.

Di lavoro, Ghiglia, oggi ne ha anche troppo. E’ stato in America, ha messo in posa capi di stato, papi, principi, industriali, attori, attrici. “ ma a Livorno – dice – ogni tanto debbo tornarci.E mi piace far vedere,ai miei concittadini, non soltanto i pregi ma anche i difetti. Se un quadro non viene come vorrei lo metto da parte e quando vengo a Livorno lo espongo. Poichè con i miei concittadini non voglio barriere, voglio essere sincero, anche come pittore. E se mi criticano son contento lo stesso poiché le critiche dei Livornesi valgano più di certi elogi..Lasciamo perdere!”

Ecco dunque Ghiglia. A Bottega d’Arte ha portato ottimi quadri, per la maggior parte recenti “Ho messo in posa gli attori di Hollywood ., ma anche gente di strada , i frequentatori di bettole e osterie. Per questo quadro( e indica una grande composizione nella quale emerge la figura di Gesù) ho fatto posare i pescatori di Castiglione della Pescaia. Mi piace fare il ritratto a belle dame ma mi interessano, e molto,anche volti pestati dalla vecchiaia e dalle sofferenze”

E’ dinamico passa da un quadro all’altro per spiegare, illustrare,per dirci cosa sente quando osserva e quando dipinge.“Si”,conclude, “a Livorno mi ci trovo bene. Ogni tanto debbo tornarci. I livornesi sono irruenti e chiassosi come me. E poi ritrovo tanti amici cari:Miniati ad esempio. Anche a Corrado Michelozzi volevo bene: era un brontolone, spesso si leticava, ma era una amicizia a prova di bomba la nostra. Povero Corrado! Vorrei che fosse ancora fra noi per dirgliene due”

1969230Firenze,novembre ,Catalogo Contemporarte,gallerie di Calenzano, Forte dei Marmi,Milano,Napoli Roma e Viareggio. Presentazione degli artisti della galleria fra i quali:Bacosi,Breddo,Bueno,Fantuzzi,Ghiglia,Montanarini,Omiccioli,dipinti di Rosai,Treccani,Venturino, Villoresi.

35/1969,Bari,CONTEMPORARTE,personale alla Galleria Piccinni(?)